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Toulouse-Lautrec e i tatuaggi

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The tattoed woman

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The tattoed woman (Henry de Toulouse-Lautrec, 1863-1901)

"Disegno e dipingo, più che posso, finché la mano non è stanca" scriveva così il giovane Henry de Toulouse-Lautrec, immobilizzato da una frattura alle gambe dovuta ad una particolare malattia genetica, la picnodisostosi, da cui deriverà una forte fragilità ossea ed il mancato allungamento degli arti inferiori.

Di famiglia aristocratica, Henry iniziò presto a disegnare e dipingere. Frequentò a Parigi gli atelier di vari artisti del tempo venendo a contatto, nel 1882, con l'opera degli Impressionisti che influenzeranno fortemente l'attività artistica del giovane pittore.

Venne inoltre a contatto con il mondo di "operai, donne di malaffare o malviventi" che popolavano il quartiere parigino di la Butte, un ambiente frequentato dalla cosiddetta "boheme anticonformista". Saranno questi, dopo i contadini che lavorano le terre della sua famiglia, i protagonisti delle sue opere.

Attirato da tutte le novità artistiche del suo tempo conoscerà anche l'arte giapponese, attraverso l'incontro con Vincent Van Gogh, giungendo infine ad una visione artistica che gli consentirà, nella sua breve vita, di rappresentare il mondo delle notti parigine o quello degli affetti personali in maniera realistica ma profondamente originale (vedi).

Nel dipinto The tattoed woman del 1894, l'autore rappresenta due donne davanti ad uno specchio. Sono evidenti sul braccio della prima alcuni simboli tatuati.

Praticata fin dalla Preistoria, l'arte di tatuare la pelle ha visto un notevole sviluppo nei tempi moderni, perdendo alcuni significati rituali ma diventando puro segno estetico destinato in alcuni casi ad essere rimosso, pur con qualche difficoltà (vedi).


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