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Zeus e le punture di api

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Zeus e le api

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Zeus e le punture di api (anfora del V secolo a.C.)

Il British Museum di Londra ospita una straordinaria collezione di reperti archeologici provenienti da tutto il mondo:si tratta di milioni di esemplari molti dei quali sono visibili liberamente online.

Su un'anfora del V secolo a.C. un'artista del tempo ha voluto rappresentare quattro uomini nudi attaccati da uno sciame di api. Tre di loro cercano di difendersi dalle api inferocite muovendo le mani e alcuni rami: uno di loro invece tiene tra le mani un oggetto ovale, un favo preso da un alveare, che egli sta cercando di svuotare.

In genere le api non sono rappresentate in maniera aggessiva sulle anfore: esiste solo un'altra anfora simile, conservata a Basilea, in Svizzera. E in natura le api attaccano quando si sentono minacciate e vogliono proteggere la loro colonia. Nel caso della scena dipinta sull'anfora, i quattro uomini stanno probabilmente cercando di rubare il miele e vengono prontamente puniti dalle api.

Come narra lo scrittore greco Antonino Liberale, vissuto tra il 100 e il 300 a.C., nella sua unica opera nota, Le Metamorfosi, i quattro ladri,
Laios, Keleos, Kerberos e Aigolios, sarebbero originari di Creta e si sarebbero introdotti nella grotta, l'Antro Dicteo (in cui era nato ed era stato allevato Zeus), per rubare il miele delle api sacre.

Le api sono insetti Imenotteri e possono pungere utilizzando un pungiglione posto all'estremità dell'addome: in genere le regine lo usano per uccidere le api regine rivali oppure per difendersi, se si sentono in pericolo. La puntura causa una reazione localizzata che, in rari casi, può causare reazioni allergiche mediate da anticorpi della classe IgE: la prima puntura non scatena la reazione ma determina sensibilizzazione. Se si viene punti ancora si può avere una reazione allergica di gravità variabile fino allo shock anafilattico con ipotensione, collasso, perdita di coscienza (vedi qui).


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