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Pelle, Clima e Salute > Clima e malattie della pelle
La luce solare e in particolare la radiazione ultravioletta (UV) può causare tumori cutanei inducendo mutazioni o immunosoppressione. La quantità di raggi UV che giunge sulla terra è alla base del processo di carcinogenesi fotoindotto ed è influenzato da fattori come ora del giorno, latitudine, stagione, altitudine. Altri fattori coinvolti sono lo strato di ozono, l'umidità relativa e la copertura delle nuvole: tutti fattori influenzati dai cambiamenti climatici. Ad esempio lo strato di ozono nella stratosfera si è ridotto negli ultimi decenni, di conseguenza aumenta la radiazione solare che raggiunge la terra. Lo strato di ozono può essere influenzato anche dall'accelerazione dell'aria dall'equatore verso il nord che riduce l'ozono nella fascia equatoriale e tropicale. Anche nelle regioni polari le variazioni climatiche possono determinare perdite di ozono. Si stima che l'indice UV aumenterà del 4% nelle zone tropicali e del 20% nelle zone più a nord nel periodo tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate nel 2100.
Considerando la stretta relazione tra raggi UV e cancro della pelle l'incidenza dei tumori cutanei potrebbe aumentare del 9% nel 2050, se tutte le emissioni nocive fossero bloccate, fino a raggiungere il 300% nel peggiore dei casi.
Già adesso i casi di melanoma negli Stati Uniti sono quasi triplicati, passando da 6,8 casi a 18,5 casi per 100.000 persone. E si stima che in Olanda l'incidenza del melanoma potrebbe raddoppiare tra il 2000 e il 2005, sia per l'invecchiamento della popolazione che per l'aumento dei raggi UV.
L'effetto nocivo dei raggi UV è poi incrementato dall'aumento della temperatura globale.
Estati più calde e secche favoriscono inoltre comportamenti pericolosi: la gente tende a stare più all'aperto aumentando così il rischio di tumori della pelle.