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Pelle, Clima e Salute > Clima e malattie della pelle
Negli ultimi decenni le allergie sono aumentate di molto e, oltre ai fattori genetici, fattori ambientali e climatici svolgono un ruolo importante nell'aumento della loro frequenza. Da una parte il miglior isolamento delle abitazioni ha favorito la crescita di acari della polvere e sono sempre più numerosi gli animali da compagnia anche in appartamenti piccoli.
Accanto a questi elementi sono da considerare fattori quali inquinanti ambientali che possono avere effetti sia sulle allergie respiratorie che su malattie della pelle come la dermatite atopica.
I cambiamenti climatici, determinando aumento della temperatura e della concentrazione di CO2, favoriscono la crescita delle piante portando nuovi ed alterati pollini. Il periodo di impollinazione delle piante è prolungato nelle regioni settentrionali e questo provoca una aumentata esposizione agli allergeni esterni come i pollini.
Il riscaldamento globale porta alterazioni della flora e della fauna: piante rare fino a pochi anni fa si sono diffuse in zone considerate non adatte. Un esempio è l'Ambrosia artemisiifolia, pianta che causa allergie a livello respiratorio e dermatologico sempre più frequenti in molte nazioni europee. Nei pazienti atopici i pollini possono aggravare dermatite e prurito.
Così possono aumentare le allergie dovute ad organismi animali, es. dermatiti da bruchi e da processionarie.