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Matthias Grünewald ed il "fuoco di sant’Antonio"

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La tentazione di sant’Antonio

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La tentazione di sant'Antonio (Matthias Grünewald 1480 ca-1528)

Mathis Gothart Nithart, meglio noto come Matthias Grünewald (1480 ca-1528) nacque a Wuezburg e morì ad Halle. Il suo nome autentico è Mathis Neithardt sostituito poi da Gothardt. Pittore tedesco rinascimentale dalla non vastissima produzione ma noto per le sue opere di argomento religioso e particolari per la "violenza fantastica" che le pervade.

Una in particolare appartiene al cosiddetto Altare degli Antoniti di Isenheim, un'opera destinata appunto all'altare della chiesa del monastero dedicato a sant'Antonio, dove esisteva anche un ospedale. È un'opera monumentale costituita da quattro grandi ante mobili, dipinte da entrambe le parti, due sportelli fissi ed una predella. Le ante chiuse o aperte mostrano varie scene: nell'ultima faccia dell'altare compaiono due dipinti uno dei quali è intitolato "La tentazione di sant'Antonio".

Nella scena rappresentata il santo è a terra accerchiato da figure mostruose, animali enormi che emergono come incubi da un paesaggio fantastico rasserenato nel fondo dalla presenza degli angeli. Ed in basso una creatura sofferente con i segni del fuoco di sant'Antonio (qualcuno afferma invece sifilide) in preda a spasimi dolorosi.

Con il termine Fuoco di sant'Antonio venivano indicate malattie differenti ma tutte caratterizzate da rash cutanei con formazione di pustole pruriginose quali l'herpes zoster, l'ergotismo e l'erisipela.
L'intero altare è adesso ospitato presso il museo di Unterlinden a Colmar (Francia).


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