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Jan van Eyck e l’invecchiamento cutaneo

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La madonna del canonico Van der Paele

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Particolare da La madonna del canonico Van der Paele (Jan van Eyck, 1390-1441)

Jan van Eyck nasce nel 1390 e muore a Bruges nel 1441. Inizia proprio con lui il cosiddetto Rinascimento Fiammingo. Cambia il rapporto tra l'uomo e l'ambiente circostante e si afferma una nuova visione della realtà che si riflette anche nella pittura. Ma, a differenza dei pittori rinascimentali italiani, ad esempio il Masaccio, i pittori fiamminghi sono ispirati soprattutto da un interesse per le cose, descritte in maniera precisa e realistica, e per gli ambienti in cui i personaggi vengono rappresentati.

Nei dipinti di Jan van Eyck è la luce a disegnare gli ambienti, ad evidenziare i particolari, ad illuminare i protagonisti, sempre solenni e avvolti da ricche vesti. Questa capacità di descrivere e rappresentare minimi dettagli, riflessi di luce su tessuti prezioni, sottili ombre sulle pareti deriva anche da una nuova capacità di utilizzo della pittura ad olio, che sostituisce la pittura a tempera.

Un esempio di queste nuove possibilità tecniche è evidente nel dipinto La madonna del canonico Van der Paele, dove il volto del canonico stesso, inginocchiato davanti alla Madonna, mostra, con vivido realismo, i segni del passare del tempo.

L'invecchiamento cutaneo è un processo determinato geneticamente che si manifesta con progressiva alterazione dell'aspetto esteriore. La pelle perde elasticità a partire dal derma e sulla superficie compaiono rughe che, con il passare del tempo, diventano sempre più evidenti. Anche fattori ambientali possono favorire la comparsa delle rughe: l'eccessiva esposizione al sole, il fumo, l'alimentazione, l'inquinamento ambientale, lo stile di vita, etc.


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