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Ritratto di ecclesiastico (Anonimo bergamasco)
In questo dipinto, databile intorno al 1680-1690 circa, di incerta attribuzione, viene rappresentato un vecchio ecclesiastico vestito con l'abito talare con una lettera nella mano destra ed i guanti nell'altra mano. L'attenzione è completamente concentrata sul protagonista: anche la veste scura si confonde con lo sfondo, mentre emergono in primo piano il volto e le mani, incorniciati dal bianco delle bandelle intorno al collo e dei polsini.
Il ritratto è conservato all'Accademia Carrara di Bergamo ed è stato attribuito dapprima ad Evaristo Baschenis (1617-1677) e successivamente al noto pittore di origine bergamasca, Vittore Ghislandi, detto Fra' Galgario.
Il vecchio ecclesiastico presenta i segni di una evidente alopecia androgenetica maschile, la calvizie tipica degli uomini, con perdita dei capelli che può essere più o meno completa, in genere ereditaria.
Per coloro che non credono ai consigli filosofici di Sinesio di Cirene, che nel suo libretto "Elogio della calvizie", affermava che la calvizie è segno di saggezza, di integrità morale e perfino di buona salute, sono disponibili terapie farmacologiche a base di minoxidil e finasteride oppure un dispositivo medico costituito da un pettine laser che sembrerebbe favorire la ricrescita dei capelli.