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Nutrizione da consigliare
Pubblicata il 10/10/2017
La nutrizione è uno degli argomenti che, nonostante la crescente evidenza che piccoli cambiamenti dietetici possono essere positivi per la salute, raramente i medici discutono con i loro pazienti. Negli Stati Uniti, ad esempio, condizioni correlate alla nutrizione quali malattie cardiovascolari, diabete, obesità, ipertensione e vari tipi di cancro sono altamente prevalenti eppure solo il 12% delle visite mediche include il cosiddetto counseling sulla dieta da seguire. Anzi è probabile che molti pazienti cerchino e ricevano consigli da altre fonti, alcune non sempre attendibili.
Molti medici ed altre figure professionali della cura della salute ricevono limitata educazione sulla nutrizione durante gli studi di medicina: solo il 25% delle scuole mediche offre un corso dedicato all'alimentazione e le cose sembrano peggiorate rispetto al passato. Di conseguenza i medici riportano inadeguata conoscenza e bassa auto-efficacia nel consigliare i pazienti circa la dieta da seguire, oltre a indicare la mancanza di tempo come uno degli ostacoli principali nel counseling su nutrizione e obesità.
I medici devono combattere anche con la mancata o scarsa rimborsabilità dei servizi di counseling nutrizionale (negli Stati Uniti), con la disponibilità nella grande distribuzione di cibi poco salutari e a basso prezzo e con il brulicare di messaggi contrastanti e confusi sulla nutrizione provenienti da libri, blog e altri fonti di informazione.
Ma in generale la consapevolezza dell'importanza dell'alimentazione per la salute è in aumento nella popolazione e nei medici, come dimostra ad esempio il sostanziale diminuito consumo di bevande zuccherate negli ultimi dieci anni.
La rivista JAMA ospita l'opinione di due ricercatori americani in merito a quanto i medici (soprattutto quelli di base) possono fare per includere il counseling nutrizionale nella loro pratica giornaliera e suggeriscono i seguenti passaggi:
counseling del tabacco (gli autori parlano di metodo delle 5A (assess, advise, agree, assist, arrange)) in modo che i pazienti esitanti siano indotti a prendere in considerazione un cambiamento nel proprio comportamento.
Gli autori concludono che, pur non essendoci ancora prove conclusive che tutti questi passaggi possano migliorare l'alimentazione e la salute dei pazienti, sicuramente fornire sostegno e risorse in campo alimentare può essere di aiuto. Tutti i medici e tutti coloro che lavorano nel campo della salute, e sono a contatto con pazienti che hanno o sono a rischio di malattie croniche correlate all'alimentazione, dovrebbero avere tra le competenze di base la nutrizione e il cambiamento delle abitudini relative alla salute (1).
A cura della Redazione scientifica.
Bellezza sotto controllo
Pubblicata il 10/10/2017
I prodotti cosmetici sono sempre più usati sia dalle donne che dagli uomini che vogliono sentirsi più belli e più puliti. Per prodotto cosmetico si intende "qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l'aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei".
Questi i principali prodotti considerati cosmetici:
Prodotti per la pelle - Prodotti per la pulizia del corpo - Prodotti per la depilazione e per la decolorazione dei peli - Deodoranti e antitraspiranti - Prodotti per il make-up - Profumi - Prodotti solari e prodotti autoabbronzanti - Prodotti per i capelli e il cuoio capelluto - Prodotti per le unghie - Prodotti per l'igiene dei denti e della bocca.
Tutti questi prodotti, venendo a diretto contatto con la pelle e le mucose del corpo, possono, in alcuni casi, determinare effetti indesiderabili (EI) o effetti indesiderabili gravi (EIG). Di questi effetti indesiderabili si occupa la Cosmetovigilanza che raccoglie, valuta e controlla le segnalazioni di effetti indesiderabili osservati durante o dopo l'uso di un prodotto cosmetico.
A tale proposito esiste un vero e proprio regolamento cosmetico, il Regolamento (CE) n.1223/2009 che in Italia viene applicato interamente da luglio 2013. Questo insieme di regole permette un "approccio uniforme, a livello europeo, della gestione degli Effetti Indesiderabili Gravi (EIG) connessi all'uso dei prodotti cosmetici".
Sono state quindi approntate dalla Commissione Europea delle Linee Guida per la comunicazione degli EIG.
Gli Effetti Indesiderabili Gravi, pervenuti da parte degli utilizzatori finali e da parte dei professionisti sanitari all'Autorità Competente dello stato membro, devono essere notificati utilizzando una apposita scheda. Sia i professionisti sanitari che gli utilizzatori finali possono segnalare gli EIG, compilando una scheda nazionale definita da ogni stato europeo.
Ogni stato può permettere la notifica anche degli EI non gravi, come ha stabilito di fare l'Italia. Tutte le segnalazioni in Italia vengono raccolte dal Ministero della Salute tramite una piattaforma informatica apposita: dal mese di luglio del 2013 al 2016 le segnalazioni pervenute sono state 82 ma solo 75 quelle ritenute valide. Di queste la maggior parte è arrivata dai consumatori (23), seguite da quelle inviate dai dermatologi (15), farmacisti ospedalieri (14), medici ospedalieri (8), persona responsabile/distributore (8), farmacisti territoriali (5), medici di base (4), altro (3), pediatri (1). A segnalare sono state soprattutto le donne (76%).
Gli effetti segnalati sono stati per la maggior parte di tipo EI (39), quelli di tipo EIG sono stati 21 e 15 non classificati. Le principali categorie di cosmetici coinvolte negli effetti indesiderabili sono i prodotti del corpo seguiti dai prodotti per il viso, tinture per capelli, protezioni solari, struccanti e contorno occhi. In 73 casi su 75 l'effetto ha avuto una localizzazione cutanea soprattutto sul viso e sulle palpebre.
Il Ministero della Salute in collaborazione con l'Università degli Studi di Napoli ha preparato due opuscoli contenenti linee guida sulla Cosmetovigilanza: uno diretto ai professionisti del settore sanitario ed uno per la popolazione in generale. Quest'ultimo dal titolo, Bello sì ma senza sorprese, raccoglie informazioni utili per comprendere cosa sono i cosmetici, di cosa si occupa la Cosmetovigilanza, quali sono le principali reazioni osservate (dermatite irritativa da contatto e dermatite allergica da contatto).
Sul sito del Ministero della salute è presente una sezione Cosmetici con tutte le informazioni sui prodotti cosmetici, sulle modalità da usare per segnalare le reazioni indesiderabili in particolare è disponibile la Scheda di Segnalazione Nazionale insieme alle linee guida per una corretta compilazione.
Infine sono riportati consigli utili per il consumatore che suggeriscono di controllare bene le etichette, evitare la contaminazione di cosmetici, non usare cosmetici scaduti e verificare la data di scadenza (data di durata minima o periodo post-apertura), non usare cosmetici che abbiano cambiato odore, colore o consistenza, e non acquistare cosmetici attraverso canali non autorizzati.
Un'altra sezione della guida è dedicata alla scelta e utilizzazione dei prodotti per la protezione solare, in particolare devono proteggere dai raggi UVB e UVA, sull'etichetta deve essere riportato il Fattore di Protezione Solare (SPF) e il suo grado di protezione che può essere basso, medio, alto e molto alto. Si raccomanda di usare prodotti solari con grado di protezione minimo 6 (basso) per UVB e protezione 1/3 per i raggi UVA.
I prodotti solari devono essere scelti in base al fototipo, tempo e luogo di esposizione, devono essere applicati prima dell'esposizione su tutto il corpo esposto e riapplicati periodicamente.
Seguire poi le indicazioni in etichette soprattutto per le modalità di conservazione per evitare degradazione o contaminazione microbica dei prodotti.
Questi i link dove scaricare le due linee guida (1) e (2).
A cura della Redazione scientifica.
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Pubblicata il 10/10/2017
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A cura della Redazione scientifica.