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Incubi d'Estate
Pubblicata il 26/7/2016
Aria aperta, spazi liberi, sole, mare, montagna, insomma tempo di vacanze e riposo eppure bastano minuscoli e fastidiosi esserini per rovinare tutto. Stiamo parlando di alcuni insetti e altri animali che, nonostante le ridotte dimensioni, riescono a disturbare e rendere spiacevoli le nostre giornate.
Zanzare e affini
Zanzare ed altri insetti fanno parte dei cosiddetti "ematofagi" o "mangiatori di sangue". In genere sono le femmine a pungere: il sangue serve per far maturare le uova e preservare così la specie.
Le zanzare appartengono all'ordine dei Ditteri, essendo dotate di due ali, e presentano recettori per il calore e l'odore di cui si servono per individuare le proprie vittime: in genere esseri umani. Questi insetti pungono per succhiare il sangue ed iniettano sostanze anticoagulanti. Alla puntura segue il pomfo, un gonfiore pruriginoso che dura dai 20 ai 30 minuti. In alcuni casi la reazione può essere abnorme con gonfiori che durano giorni.
In Italia, dopo l'eliminazione della malaria, le zanzare sono considerate insetti fastidiosi ma non pericolosi anche se negli ultimi anni è cresciuta la presenza di zanzare del genere Aedes a cui appartiene la zanzara tigre, Aedes albopictus, riconoscibile per le sue dimensioni minori, per il colore scuro e la colorazione a strisce bianche sul dorso e le zampe.
Sempre al genere Aedes appartiene la zanzara della specie Aedes aegypti, portatrice anche del virus Zika, tanto temuto in occasione delle prossime Olimpiadi in Brasile per il sospetto di essere la causa di microcefalia nei neonati.
Queste zanzare pungono anche di giorno e spesso attaccano in gruppo. Sono inoltre resistenti alle basse temperature e pungono attraverso i vestiti.
Le zanzare del genere Aedes possono trasmettere anche altri virus come il virus Dengue e il virus Chikungunya: alcuni focolai di natura limitata sono stati segnalati negli anni scorsi in alcune nazioni europee soprattutto dell'area mediterranea (vedi qui).
In relazione al virus Zika il Ministero della Salute ha pubblicato informazioni utili raccolte in alcuni opuscoli scaricabili liberamente (vedi qui).
Come difendersi
Intanto è utile la prevenzione:
Utilizzare repellenti che inibiscono la capacità delle zanzare di individuare i vasi sanguigni. Approvati sono: la DiEtilToluoloamina (DEET), la Piricidina e il p-MetanDiolo (PMD). Quest'ultimo è l'unico derivato vegetale approvato ma la sua azione è molto debole. Altri estratti vegetali come citronella e geraniolo non garantiscono protezione, anzi sembra che possano in alcuni casi attirare gli insetti;
Ricordarsi che contro le zanzare del genere Aedes le misure di protezione devono essere utilizzate anche durante il giorno.
Ma se i tentativi di prevenzione falliscono e veniamo punti dobbiamo per prima cosa applicare impacchi freddi sulla cute per ridurre il prurito. Farmaci con creme steroidee o antistaminici topici sono lenti ad agire o possono dare reazioni di fotosensibilità. Un rimedio utile l'applicazione di gel di cloruro di alluminio al 5%, un potente astringente a antisettico.
Pappataci
Più piccoli delle zanzare, lunghi circa 2-3 mm i pappataci non fanno rumore quando si avvicinano alle loro vittime, in genere sono le femmine gravide a pungere quando arriva la sera. Le punture determinano irritazione e ponfi con forte prurito. I pappataci possono trasmettere un virus della famiglia dei Bunjaviridae, causa della "febbre da pappataci" con sintomi simili all'influenza. Possono anche trasmettere la leishmaniosi agli animali domestici, soprattutto ai cani, una malattia più grave che determina un indebolimento fisico degli animali colpiti.
Come difendersi
Tafani
I tafani appartengono ad un'ampia famiglia di insetti quella dei Tabanidi. Sono diffusi in tutto il mondo e anche in questo caso sono le femmine quelle che pungono e succhiano il sangue per favorire la maturazione delle uova che poi sono depositate sulle piante. In genere colpiscono grandi mammiferi erbivori come i bovini. La loro puntura è dolorosa e può favorire la trasmissione di varie malattie (tripanosomiasi, filariosi, etc.)
Come difendersi
Alcuni consigli generali
Quando si viene punti è importante capire quale è la risposta dell'organismo.
Risposte locale come ponfi, eritemi o indurimenti accompagnate da prurito sono da considerarsi normali, se invece compaiono forti gonfiori nel sito della puntura o una reazione generalizzata occorre chiamare subito il medico.
Per il prurito non servono antistaminici e cortisonici, utile applicare compresse fredde sulla cute, mentre per ridurre l'infiammazione si può usare un gel al cloruro di alluminio al 5%.
A cura della Redazione scientifica.
#journalnews_5
Pubblicata il 26/7/2016
Brevi notizie dalle riviste scientifiche e dalla rete:
A cura della Redazione scientifica.
Ambienti urbani e salute
Pubblicata il 4/7/2016
Se nei secoli passati affollamento e condizioni igieniche insane influenzavano negativamente la salute degli abitanti delle città, favorendo la diffusione di malattie infettive quali ad esempio il colera, oggi sono altre le relazioni tra ambiente "costruito" e salute della popolazione. Uomini e donne dei paesi industrializzati vivono più a lungo ma sono soggetti a malattie croniche, esposti come sono a tossine, inquinanti e influenzati da stili di vita che determinano diabete, malattie cardiache e asma.
Città costruite seguendo criteri più idonei alla salute umana potrebbero migliorare le condizioni di salute degli abitanti come già avvenuto nei secoli scorsi. Nel XVIII secolo, ad esempio, nelle città industriali sovraffollate da migliaia di lavoratori si osservava un aumento di epidemie ed una diminuizione delle aspettative di vita. L'installazione di fognature nelle città, la costruzione di case più ariose e luminose e lo spostamento degli abitanti lontano dalle industrie determinò un miglioramento significativo della salute pubblica (1).
Con il passar del tempo questa relazione tra criteri di progettazione delle città e salute pubblica si è affievolita e, superati i problemi delle malattie infettive, progettare una città è diventato solo un problema estetico e/o economico.
Oggi uno dei principali problemi di salute pubblica è rappresentato dalle malattie croniche , moltissimi sono gli abitanti delle zone suburbane rispetto a quelle urbane o rurali, e proprio la distanza tra zone residenziali e zone produttive può determinare un peggioramento delle condizioni di vita. Per spostarsi è necessario usare le automobili e questo favorisce l'inquinamento dell'aria, uno stile di vita sedentario e quindi l'obesità.
Si stima che l'inattività fisica possa causare il 9% di mortalità prematura, ad esempio più di 5.3 milioni di morti nel 2008. Una vera e propria pandemia. Numerose malattie possono essere attibuite ad inattività fisica: malattie delle arterie coronariche, infarti e diabete, cancro del seno e del colon (e alcune malattie croniche della pelle). Circa 3.6 milioni di morti potrebbero essere evitati ogni anno se due terzi delle persone inattive aumentassero la loro attività fisica fino ai livelli raccomandati dalle linee guida dell'OMS.
Un articolo pubblicato dalla rivista The Lancet riporta i risultati di un ampio studio che include dati da cinque continenti e mette in relazione le caratteristiche degli "ambienti urbani" e gli esiti dell'attività fisica arrivando alla conclusione che se l'ambiente costruito è tale da favorire l'attività fisica degli abitanti, i livelli di questa sono più elevati e minori le conseguenze negative sulla salute.
Gli autori hanno analizzato i dati derivanti dall' International Physical activity and Environment Network (IPEN), progettato per misurare l'attività fisica dei partecipanti attraverso l'uso di un accelerometro e di sistemi di informazione geografica (GIS) e correlarla alle caratteristiche dell'ambiente costruito circostante in un raggio entro 0.5 km e 1 km dalle case dei partecipanti. Allo studio descritto nell'articolo hanno partecipato 6822 adulti (età 18-66 anni) da 14 città in 10 nazioni su 5 continenti.
I partecipanti dovevano indossare l'accelerometro per 7 giorni, tranne che nelle ore notturne, in piscina o nella doccia. In media l'intensità di vigorosa attività fisica (MVPA) misurata era di circa 37 minuti al giorno.
Più alti livelli di attività fisica sono stati associati in maniera positiva e lineare alla presenza di:
L'articolo pubblicato da The Lancet evidenzia chiaramente che costruire le città in modo da favorire l'attività fisica può apportare benefici alla salute pubblica: i soldi spesi per costruire parchi pubblici attrezzati, piste ciclabili, percorsi pedonali accessibili e ombreggiati da file di alberi, spazi verdi per camminare, centri sportivi determinano una diminuizione delle spese sanitarie e favoriscono il "benessere" degli abitanti.
Un esempio è dato dalla Danimarca dove il 25% della popolazione si reca al lavoro in bici anche per la presenza di una rete ciclabile diffusa e sicura e gli effetti sulla salute sono evidenti: la mortalità tra i ciclisti è inferiore del 30% rispetto a quelli che usano sistemi di trasporto passivi.
Secondo l'OMS il tempo dedicato all'attività fisica dovrebbe essere di 150 minuti alla settimana e, secondo gli autori dello studio, ambienti urbani adeguatamente progettati favorirebbero queste attività consentendo attività fisica fino a circa 90 minuti alla settimana. La progettazione delle città diventa quindi una priorità di salute pubblica valida in tutti i continenti (2).
A cura della Redazione scientifica.
#journalnews_4
Pubblicata il 4/7/2016
Brevi notizie dalle riviste scientifiche e dalla rete:
A cura della Redazione scientifica.