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Jean Fouquet e l’ectropion della palpebra

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Ritratto del buffone Gonnella

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Ritratto del buffone Gonnella (Jean Fouquet, ca 1420-1477/1481)

Pittore e miniaturista francese Jean Fouquet nacque a Tours nel 1420 circa e nella stessa città morì tra il 1477 e il 1481. Molto noto ai suoi tempi e fino al 1600, fu riscoperto nel 1830 come autore delle miniature che accompagnavano la traduzione delle Antichità Giudaiche di Flavio Giuseppe. La sua formazione pittorica si svolse in Francia ma notevole fu anche l'influenza italiana in seguito ad un suo soggiorno a Roma, dove probabilmente ebbe modo di conoscere il Beato Angelico.

Autore di numerosi ritratti tra cui quello del re Carlo VII, divenne pittore ufficiale di Luigi XI nel 1475 e lavorò per alcuni tra i più alti funzionari dello stato francese. Una delle sue opere più famose è il cosiddetto Dittico di Melun destinato ad un altare della cattedrale di Melun.

Tra il 1446 e il 1448 dipinse il
Ritratto del buffone Gonnella, in cui viene rappresentato il buffone di corte fiorentino Pietro Gonnella, al servizio dei signori di Ferrara nel XV secolo.

La figura di Pietro Gonnella ha dato spunto a molte narrazioni da parte di novellieri e cantastorie: in particolare Matteo Bandello in una delle sue novelle descrive proprio la morte del buffone in seguito ad un atroce scherzo da parte del suo signore, Niccolò III d'Este che, per vendicarsi del buffone, lo condannò a morte per decapitazione. Quando il buffone mise la testa sul ceppo in attesa della morte, fu invece colpito da un getto di acqua fredda: tutti risero ma il povero Gonnella, forse per la paura, fu colpito da un infarto e morì.

Nel ritratto, attribuito quasi sicuramente a Jean Fouquet, è possibile vedere un cosiddetto "ectropion", una estroflessione della palpebra inferiore, condizione che si manifesta soprattutto negli anziani.

Notizie particolari su questo dipinto si possono leggere in un piccolo libro scritto da Carlo Ginzburg (vedi qui).


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